martedì 13 novembre 2012

I diritti dei bambini ... Ma che diritti sono?



A pagina 17 su un terzo di pagina, non importa di quale giornale, meno importante perfino di “Curcio che filosofeggia anche su Rostagno”, l'articolo che occupa gli altri due terzi dello stesso spazio, la notizia di due fratellini di 8 e 12 anni uccisi dal padre. In realtà non fa nemmeno notizia.
Può sembrare un fatto di cronaca nera: un padre malato di mente, una disgrazia, fa parte della vita...
Ma le cose, viste da vicino, non stanno così e non solo in questo caso.
Il sindaco della cittadina in cui si era rifugiata la mamma dei piccoli, dopo avere lasciato il marito violento, mette giustamente in rilievo: “Un uomo ha scaricato la sua insensata rabbia sui figli, uccidendoli senza alcuna pietà. Due vittime innocenti che hanno pagato con la vita dissidi e tensioni familiari” (Il Fatto Quotidiano, giovedì 8 novembre). E aggiunge “In questo caso non si può certo parlare di emarginazione sociale.” perché la mamma con i due piccoli era stata accolta bene nel nuovo Comune ed era bene inserita anche in quello precedente.
Appunto la rabbia cieca, la violenza; ma anche gli abusi, i maltrattamenti, gli sfruttamenti nascono da dissidi e tensioni familiari e si scaricano sempre sui più deboli: i figli.
Sappiamo che spesso, spessissimo i genitori non sono e non riescono ad essere consapevoli di ciò che fanno. Negli ultimi trent'anni qualcosa è certamente cambiato, a cominciare dalla legge sull'adozione, che prima metteva al centro gli interessi degli adulti che volevano lasciare una eredità e invece con la legge 184 ha messo al centro il bambino con le sue necessità. In questi trent'anni l'idea che i figli sono una proprietà dei genitori ha iniziato a modificarsi; ma non ci rallegriamo troppo.
La strada è ancora lunga e alcune leggi che tutti ritengono “avanzate e civili”, e come tali vengono evocate e richieste, in realtà nascondono ancora in modo sottile e, speriamo, inconsapevole,  bisogni e necessità esclusivamente degli adulti.
Per essere più chiara mi riferisco alla richiesta sempre più forte di concedere l'adozione alle coppie gay/lesbiche, oppure alle pratiche di inseminazione   cui tanti, di ogni età, ricorrono per avere figli non riuscendoci “naturalmente”.
Viene dovunque sbandierato tutto questo come un “diritto” a diventare genitori; ma quasi mai si sente parlare invece di un dovere di essere genitori adeguati a cui i bambini hanno, loro sì, diritto.
In realtà: di quale diritto stiamo parlando? Diventare genitori non è un diritto, bensì una condizione in cui ci si può trovare e che si può  scegliere. Appunto gli adulti possono scegliere se diventare genitori o no. I bambini non scelgono.
Certo credo che tutti abbiano diritto di scegliere se diventare genitori; ma prima di tutto, come in molte altre situazioni, per fare questa scelta è indispensabile almeno interrogarsi e forse un po' verificare cosa essa comporti e quanto sia davvero alla nostra portata.  Dunque chiedersi a cosa ha diritto un bambino che viene messo al mondo e scoprire se siamo e vogliamo essere in grado di offrirglielo.
Perché per diventare guida alpina, pilota di aereo, anche solo insegnante, cioè  condizioni in cui si incide o si ha qualche responsabilità nella vita altrui, ci si deve  preparare e spesso superare giustamente esami o controlli; mentre, al contrario, a chi vuole mettere al mondo un figlio o prendersene cura non deve essere chiesto niente, ma solo concesso un diritto: come se si trattasse di acquisire beni o oggetti di esclusivo uso e proprietà personale …
Ci scandalizziamo spesso quando ricordiamo il pater familiae con diritto di vita e di morte sui figli; ci sembra che in quella società così avanzata questo fosse un retaggio di inciviltà. Siamo tuttavia sicuri di essere così lontani da quel modo di pensare se riteniamo che i figli siano un diritto e se non vogliamo accorgerci che tutte le tensioni, le rabbie, le consapevoli e inconsapevoli difficoltà coniugali e familiari finiscono per ricadere direttamente e indirettamente proprio su di loro?

Milano, 13 novembre 2012                                           Donatella Fiocchi

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