Parliamo ancora di Affido....
Cosa
succede quando un bambino in affido entra in una famiglia? I genitori
hanno scelto; ma i figli?
Molto
spesso le coppie che si presentano sorridono rassicurate: <Abbiamo
chiesto anche a loro e sono d’accordo!>.
Una
immagine di famiglia democratica serena e ben funzionante se i figli
ancora in casa sono ormai degli adulti ma che corrisponde piu’ ai
nostri desideri che alle necessita’ nel caso di figli piccoli o che
non abbiano ancora raggiunto una autonomia emotiva. Proviamo insieme
a capire perche’.
Un
adulto in genere e’ in grado, quando si trova di fronte ad un
impegno, di valutare abbastanza adeguatamente le difficolta’ che
comportera’ questa scelta, le forze necessarie per portarla a
termine, quelle che lui stesso si sente di poter mettere in campo.
Questo
ovviamente sul versante maturo e razionale.
Sappiamo
tutti pero’ che
questa non e’ la sola componente in gioco; a questa si aggiungono
molte altre spinte non sempre (adeguatamente) valutabili neppure da
un adulto: il desiderio di fare quella scelta; altri impulsi
collegati con le emozioni profonde di cui siamo ben poche volte
consapevoli ma che spesso sono i piu’ potenti; motivazioni sociali
alle quali non ci vogliamo o sappiamo sottrarre...
Un
bambino non si trova neppure in questa abbastanza confortante
situazione: gli impulsi che derivano dal mondo delle emozioni e
fantasie precoci sono molto piu’ forti delle sue capacita’
razionali, non ha ancora una sufficiente conoscenza delle situazioni
e delle difficolta’ per valutarne la portata e, in ogni caso, come
accennato, la forza del suo Io non e’ ancora sufficiente, spesso,
a permettergli di scegliere. Tanto meno e’ in grado di valutare le
proprie forze che deve ancora imparare a conoscere
e ad usare appoggiandosi e facendo riferimento in gran parte per
molto tempo proprio sui genitori.
Questa
premessa per sottolineare come sia indispensabile percio’ che
anche la decisione di far entrare nella propria famiglia un altro
bambino, che si tratti di adozione o affido, come nel caso in cui si
sceglie di mettere al mondo un figlio, venga presa totalmente dai
genitori.
Le
fragili spalle dei figli, sopratutto se ancora minorenni o peggio se
piccoli, non possono sopportare senza danni un peso che appare subito
importante anche per gli adulti della famiglia; cosi’ importante da
doverlo condividere.
E’
vero che si tratta di una decisione difficile e piena di incognite
ancora maggiori di quelle che comporta mettere al mondo un figlio ma
proprio per questo non sono i figli e i bambini a poter valutare e
scegliere. Certo un loro entusiasmo o approvazione iniziale ci
rassicura ma che valore puo’ avere? Si puo’ in un momento
successivo di fatica e di dolore troppo grandi obiettare a un figlio
che lo ha scelto e quindi non puo’ tirarsi indietro?
Credo
che chiunque senta che non si puo’, allora come poter prendere
questa difficile decisione?
Da
un lato, come accade per qualunque altra decisione e particolarmente
per quella di avere un altro figlio, valutando quelle che sono le
ragioni che ci spingono a fare questo passo e confrontando queste e
il desiderio che ci spinge a farlo con la situazione generale della
famiglia e le possibilita’ visibili e coscienti di assumersene il
peso.
Certo
pensando all’affido rimane un margine abbastanza ampio di
difficolta’ in quanto si tratta di una situazione in cui le
famiglie normali non sono in grado di valutare quello a cui vanno
incontro.